Maicol Cortesi – Società
L’uomo che allarga gli orizzonti nella realtà reale riuscirà ad espandere i confini della mente.
L’uomo che allarga gli orizzonti nella realtà reale riuscirà ad espandere i confini della mente.
È il contatto che ci manca in una società dove si predilige il rapporto virtuale. Entri in un luogo pubblico e, mentre sei lì che aspetti, son tutti ipnotizzati davanti allo schermo del proprio Iphone. Niente dialogo, scambio di battute, tutto un botta e risposta su Whatsapp, o interminabile interagire coi giochi sui social. Pare non abbiamo più nulla da raccontarci, da inventarci. Solo un copia incolla di link da mandarci, di frasi fatte, di messaggi brevi, magari inaccessibili come codici fiscali, musica da postare, ma il linguaggio è fermo. Trovandoci uno di fronte all’altro o in comitiva ognuno guarda il proprio cellulare, pare sia lui il protagonista di ogni conversazione, sia lui a parlare per noi, più di noi. È il contatto, quello di sguardi, di sorrisi, di discorsi, è il contatto che ci manca.
Nell’analizzare fatti storici evita di essere profondo, perchè spesso le cause sono proprio superficiali.
Una delle eterne regole italiane: nel settore pubblico, tutto è difficile; la buona volontà è sgradita; la correttezza, sospetta. Per questo, le persone capaci continueranno a tenersi a distanza di sicurezza dalla “cosa pubblica”, lasciando il posto ai furbastri (magari bravi) e alle mezze cartucce (magari oneste).
In questa società ci sono poveri e poveracci, i primi sono poveri solo di beni materiali, i secondi di valori e sentimenti.
Ascoltare la musica può essere un modo per riuscire a leggere i commenti altrui sui Social Media in momenti di depressione, stanchezza, calo di autostima e solitudine.
L’uomo privilegiato politicamente o economicamente è un uomo intellettualmente e moralmente corrotto. È questa una legge sociale che non ammette eccezioni.