Maicol Cortesi – Società
Il nostro paese ha ancora difficoltà nel gestire le persone colte negli ambiti lavorativi.
Il nostro paese ha ancora difficoltà nel gestire le persone colte negli ambiti lavorativi.
La bellezza che portiamo dentro, prima o poi trova un modo per mostrarsi all’esterno.
Coloro che creano violenza dicendo di farlo in nome della religione oppure in nome di Dio, penso che siano solo degli atei, perché nessuna religione incita alla violenza.
È il contatto che ci manca in una società dove si predilige il rapporto virtuale. Entri in un luogo pubblico e, mentre sei lì che aspetti, son tutti ipnotizzati davanti allo schermo del proprio Iphone. Niente dialogo, scambio di battute, tutto un botta e risposta su Whatsapp, o interminabile interagire coi giochi sui social. Pare non abbiamo più nulla da raccontarci, da inventarci. Solo un copia incolla di link da mandarci, di frasi fatte, di messaggi brevi, magari inaccessibili come codici fiscali, musica da postare, ma il linguaggio è fermo. Trovandoci uno di fronte all’altro o in comitiva ognuno guarda il proprio cellulare, pare sia lui il protagonista di ogni conversazione, sia lui a parlare per noi, più di noi. È il contatto, quello di sguardi, di sorrisi, di discorsi, è il contatto che ci manca.
La sensazione che si prova mentre si corre proviene dalla fusione della mente, dello spirito e del corpo.
Il lavoro d’equipe è essenziale. Ti permette di dare la colpa a qualcun altro.
I poteri decidono il da farsi e per ottenere ciò che è utile ai loro interessi, diffondono a martello su di noi delle novità, delle idee, dei prodotti, fino a convincerci che siano per noi indispensabili. È così che creano i nostri “bisogni”, dando l’illusione ai nostri cervelli di poter scegliere liberamente.