Maicol Cortesi – Tempi Moderni
Nei social network mostriamo i nostri lati migliori… siamo “come si vorrebbe essere” ma è proprio persistendo che è possibile diventarlo.
Nei social network mostriamo i nostri lati migliori… siamo “come si vorrebbe essere” ma è proprio persistendo che è possibile diventarlo.
Non capisco perché quando mi innamoro i miei più grandi valori di vita diventano i sette vizi capitali.
L’uomo moderno ha la coscienza di “prodotto-sociale”. L’incompletezza biologica rimane istintiva e demograficamente senza senso di “appartenenza”, perché la nostra posizione nella società, basata sul consumo, si disinteressa della nostra origine e si basa solo sul “quanto-guadagno”.
Quando si cresce si pensa di avere finalmente a che fare con persone adulte. Ma…
Un tempo si scattavano fotografie per immortalare momenti importanti: un bacio, un abbraccio, erano momenti catturati per avere un ricordo con cui piangere, ricordare, rimpiangere. Oggi si scattano foto per metterle su Facebook al fine di dimostrare qualcosa a qualcuno. Un tempo vedevi una persona e te ne innamoravi, ti innamoravi del suo sguardo, del suo modo di parlare, di muoversi, di sorridere, e stavi giorni, settimane o mesi a pensare a come poterti dichiarare a quella persona così importante ma così irraggiungibile. Oggi invece vedi una bella ragazza, l’aggiungi su Facebook, ci chatti, le dici qualcosa di carino, ti ci vedi e voilà inizia il giro interminabile di foto, tag e roba varia. Sembriamo tutti articoli di un catalogo chiamato Facebook. Tutto ciò inizia a non piacermi. Facebook rovina la spontaneità dei sentimenti!
Vivete di emozioni, non di applicazioni.
Dicono di non avere tempo. Ormai non si ha più tempo, e intanto si impiega un sacco di tempo a dire che non si ha tempo.