Marcel Proust – Bacio
Ogni bacio chiama un altro bacio.
Ogni bacio chiama un altro bacio.
L’incontro tra due sguardi è la calamità di un bacio.
Io penso che un tuo bacio può valere le macerie in cui forse un giorno…
Il primo bacio è quello che accende la scintilla.
La lingua era la cosa che più gli era piaciuta.Piccola, rossa, mite e improvvisamente piena dinervi e di sangue come lei.Ore di baci. Nei parchi, contro i muri, come gliadolescenti quando cominciano a provare, asondare un altro corpo dentro. Vermi caldi,incollati di torpore, che si lasciano cadere,scivolare. Lui s’infilava in quella bocca e cicadeva, muoveva la lingua come una pala nellapolenta. Te ne andavi, diventavi umido e pieno difiamme. Crescevi insieme alla saliva. Non eri piùil povero stronzo di una settimana prima. Perchélei ti voleva come una sanguisuga, come unapianta cerca il sole. Come tutte le cose stupideche si cercano nel mondo semplicemente pervivere.Si staccavano per poco e si guardavano,soddisfatti. Di niente. Di quel ruminare. Poitornavano al lavoro. Come operai sudati. Perchédi quello si trattava. Fondamenta di saliva per unamore.
È iniziato con un bacio, è cresciuto con un bacio, è finito con un bacio… l’ultimo bacio e poi tu mi dicesti addio… da quel giorno, penso solo a quello, l’ultimo, l’ultimo secondo passato con te, che se ne è andato via, come il nostro amore…
Voglio dei baci calorosi che mi sciolgano come un ghiacciolo!