Marcello d’Orta – Libri
La Rivoluzione francese vide che c’era stata la Rivoluzione americana e fece la Rivoluzione francese. (da “Io speriamo che me la cavo”)
La Rivoluzione francese vide che c’era stata la Rivoluzione americana e fece la Rivoluzione francese. (da “Io speriamo che me la cavo”)
Tutti i libri del mondo non ti danno la felicità, però in segreto ti rinviano a te stesso.Lì c’è tutto ciò di cui hai bisogno, sole stelle luna.Perché la luce che cercavi vive dentro di te.La saggezza che hai cercato a lungo in biblioteca ora brilla in ogni foglio, perché adesso è tua.
C’è una linea molto sottile tra piacere e dolore, Anastasia. Sono due facce della stessa medaglia, e uno non può esistere senza l’altro.
Provai rabbia per moltissimo tempo, ma quel furore era positivo. Lo alimentavo a colazione, a pranzo e a cena, lo cullavo di notte e continuavo a nutrirlo di giorno perché sapevo che era l’unica cosa che avevo.
Come la guardava! Era come un cieco che vedeva il sole per la prima volta. Come un collezionista che scopre un Leonardo sconosciuto, come una madre che guarda negli occhi in figlio appena nato.
Doveva provare a trattenerla, ad afferrarla prima che scivolasse troppo lontano. Gli piaceva, pur con tutti i suoi problemi.
C’era una volta un ragazzino che odiava il Kreplech. Ogni volta che vedeva un pezzo di Kreplech nel brodo, gridava: “Aaah, il Kreplech!” Sua madre decise quindi di insegnargli a non avere paura del Kreplech. Lo portò in cucina e preparò un po’ di pasta. “Vedi, è come una frittella”, gli disse. “Come una frittella”, ripetè il ragazzino. Allora la mamma prese della carne macinata e ne fece una pallina. “Vedi, è come una polpetta”, gli disse. “Come una polpetta”, ripetè il ragazzino. Poi la mamma avvolse la pasta attorno alla carne e la prese in mano. “Vedi, è come un raviolo”, gli disse. “Come un raviolo”, ripetè il ragazzino. Allora lei lasciò cadere il Kreplech nel brodo e mise il tutto davanti al ragazzino, il quale urlò: “Aaah, il Kreplech!”.