Adoro le donne che esprimono la loro femminilità prima che col corpo, con la mente e il cuore. Un bel corpo inganna proprio perché piace facilmente, e può dare spesso l’impressione esattamente opposta rispetto alla realtà intima della persona.
Quando vedevo molte donne riunite in qualche posto, a teatro, per esempio, od alla passeggiata, io mi domandavo; “Chi ameresti tu fra queste?” – e con una mano sulla coscienza, mi rispondevo: “Tutte, meno le vecchie, le gobbe e le troppo brutte.”
Lei era triste nel medesimo tempo che lo ero anche io, ed era felice anche quando lo ero io, c’era così tanta sintonia da essere due corpi in una sola anima!
Ciò che il mondo chiama femminilità richiede troppi sacrifici.
Le donne troppo virtuose hanno in sé qualcosa che non è mai casto.
Una delle più incomprensibili disgrazie dell’uomo è che egli debba confidare ciò che ha di più prezioso a qualcosa di così instabile, di così plastico, ahimè, come la parola.
La donna non ti dirà mai che hai ragione, è una fonte di risposte alternative.