Marco Mei – Comportamento
Non c’è presuntuoso più grande di chi etichetta come veniali i propri errori soltanto dopo che gli altri glieli hanno fatti notare.
Non c’è presuntuoso più grande di chi etichetta come veniali i propri errori soltanto dopo che gli altri glieli hanno fatti notare.
I giovani si danno tutti del tu. Ma fin dove arrivanno i giovani? Ci sono faccie da tu e da lei. Negli uffici ci sono un uso e una gerarchia professionale da osservare in tutti i casi.
Parole e pensieri. Ossia l’ipocrisia regna sovrana. Visita al capufficio ricoverato in ospedale: “caro dottore, la vedo ristabilita, l’attendiamo il più presto possibile in ufficio.” Mi sembra più morto che vivo, meno male così si può finalmente respirare in ufficio. Auguri di compleanno alla zia, ricca e taccagna: “auguri, cara zietta, cento di questi giorni.” Si, proprio cento giorni ma non uno di più, così finalmente ci pappiamo il patrimonio che hai accumulato. Al condomino del terzo piano: “condoglianze signor Antonio, mi dispiace veramente molto per sua moglie così brava, giovane e gentile.” Finalmente, era ora, così la vecchia megera potrà fare i suoi dispetti da un’altra parte. La lista sarebbe chilometrica, anzi senza fine. Ognuno ci aggiunga parole e pensieri propri.
Gli ipocriti vivono di contraddizione.
Io sono del parere che la chiarezza possa far perdere ai pensieri gran parte della loro novità, arditezza e verità.
Non mi sforzo più di migliorare le persone che mi circondano. Già sono fortunato se…
Il fatto che a te non piaccia il mio modo di essere, di fare e…