Marco Paludetto – Ateismo
La paura dell’ignoto spinge l’uomo a racchiudersi in rassicuranti leggi fisiche e matematiche; dove non riescono quest’ultime, interviene la religione.
La paura dell’ignoto spinge l’uomo a racchiudersi in rassicuranti leggi fisiche e matematiche; dove non riescono quest’ultime, interviene la religione.
[Bisogna] cominciare col compiangere gli increduli: sono abbastanza infelici per la loro stessa condizione. Non bisognerebbe ingiuriarli, tranne il caso che ciò possa servire a qualcosa; ma ad essi questo nuoce.
Anche Dio un giorno mi chiederà l’autografo.
Credo che quando morirò il mio corpo si decomporrà, e nulla del mio io sopravviverà….
Non mi sento di qualificarmi ateo per non sentirmi limitato; non mi sento di qualificarmi un credente di quel Dio comunemente prospettato, per non sentirmi ancor più limitato; sento di avere dei limiti anche se di essi me ne resta poco chiara l’ampiezza; sento che al di là dei miei limiti c’è una infinità di cose che non mi è dato al momento di capire ma, applicandomi, potrò in parte capire, ampliando conseguentemente i miei limiti; al di là di quest’ultimi, quello che c’è, solo Dio lo sa!
Spesso mi chiedono perché io sia sempre così raggiante e sorridente. Attonito rispondo: “ci sono infiniti dilemmi che non riuscirei a chiarire in questa breve vita, lasciatemene almeno risolvere uno, la tristezza!”
Non esiste nulla di più arrogante del credersi figli di un Dio onnipotente, pensare di…