Marco Sassanelli – Tristezza
Silvia: a che serve abbattersi?Io: Non lo so! Forse ci da un po’ di speranza nell’aspettare qualcuno che ci tiri su!
Silvia: a che serve abbattersi?Io: Non lo so! Forse ci da un po’ di speranza nell’aspettare qualcuno che ci tiri su!
Si accorgeranno tutti della piega sulla giacca, ma non della crepa sul tuo cuore.
Chi sa amare solo se stesso, non sarà amato mai da nessuno.
Chi tenebre tormenta mai di luce avrà pace…
I dolori non sono muri sulla quale poggiarsi ma muri oltre la quale sporsi.
La tristezza non è reale, è il riflesso del nostro istinto, quello umano che ci è costretto, quello che ci porta sotto.Noi che tendiamo al lieto fine, veniamo maledetti nel viaggio, capitani di vascelli che affonderanno d’orgoglioci svegliamo più vecchi, e non più saggi. Mai più saggi. Ed è tutto buono e giusto, perché c’è un purgatorio che ci aspetta, e a noi basta, e la morte ci hanno addestrato a festeggiarla, per scongiurarla, per ignorarla.
Ci sono cicatrici così profonde nell’anima che malgrado gli sforzi nemmeno il tempo potrà mitigare, sono quelle che si creano quando hai conosciuto il dolore nella sua forma più lancinante, in cui perdi la fiducia nella vita, dove speri di scomparire o di non risvegliarti mai più. Queste sono cicatrici che ti faranno chiudere il cuore a chiunque cerchi un pertugio per entrarvi, poiché la paura ha preso il sopravvento e probabilmente niente e nessuno riuscirà a scalfirla.