Marco Tullio Cicerone – Società
“Est igitur res publica res populi”La cosa pubblica è quindi cosa del popolo.
“Est igitur res publica res populi”La cosa pubblica è quindi cosa del popolo.
Nubi scure all’orizzonte e odore di pioggia, il vento lambisce l’erba e alza la polvere delle strade. Lascio che il temporale imminente si avvicini, aspetto che la pioggia lavi la sporcizia e il fango del mondo compresa la melma che mi ricopre e mi impedisce di respirare. Attendo che un mare d’acqua si riversi su questo mondo zozzo e puzzolente che sta soffocando ciò che di buono è rimasto nell’umanità.
Deprimente per l’umanità vedere la terra ingoiare tanti bambini e persone innocenti e non poter far nulla per loro, tranne che commemorarli col pensiero e il nostro calore umano oltre che con la preghiera. È assurdo non provare compassione per quelle immagini raccrapiccianti che la tv e i media ci mostrano continuamente, mi domando perché accade tutto questo?
E dacci oggi il nostro pane marcio quotidiano, una polemica al giorno toglie il buonsenso di torno.
A tutti i folli. I solitari. I ribelli. Quelli che non si adattano. Quelli che non ci stanno. Quelli che sembrano sempre fuori luogo. Quelli che vedono le cose in modo differente. Quelli che non si adattano alle regole. E non hanno rispetto per lo status quo. Potete essere d’accordo con loro o non essere d’accordo. Li potete glorificare o diffamare. L’unica cosa che non potete fare è ignorarli. Perché cambiano le cose. Spingono la razza umana in avanti. E mentre qualcuno li considera dei folli, noi li consideriamo dei geni. Perché le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo sono coloro che lo cambiano davvero.
Non abbiamo alcun alibi. Siamo tutti colpevoli di quanto ci accade tutto attorno. Quando dobbiamo decidere sul nostro futuro ci facciamo manipolare la mente da pochissime persone, le quali decidono per noi. Poi ci troviamo a discutere in piccoli gruppi di tutte le decisioni sbagliate fatte prendere dai pochi. È ora di far valere le nostre ragioni in modo civile, però bisogna essere uniti e consapevoli dei risultati da ottenere. In questa giungla ci sono molti che si professano come i salvatori del mondo e dell’universo soltanto perché sono contro alcune ideologie, questi non sono veri salvatori, ma solo fomentatori di alcuni disagi e solo per questo si credono il futuro e il nuovo che avanza. Ci sono milioni di problemi tra meno urgenti, urgenti e urgentissimi. Non serve essere di mille partiti, ma di uno unico che vuole veramente cambiare. Bisognerebbe mettersi in tavoli da cinque, sei persone e discutere su come progettare il futuro, ogni tavolo sceglie in modo libero e democratico una persona la quale si siederà in un nuovo tavolo composto da cinque o sei persone, provenienti da altrettanti tavoli i quali con il sistema libero e democratico li hanno scelti. Così si portano le varie idee per progettare il futuro. Deve divenire una serie di tavoli fino ad arrivare al concepimento di un progetto di futuro che è partito dalla base e promosso da tutti con la consapevolezza che il risultato finale è una democrazia costruita sulle vere esigenze delle persone, perché partorita da esse stesse. Tutto questo oggi è un’utopia, dovremmo batterci per che in un futuro prossimo si possa avere una risposta certa per un vero futuro. Spero che commentiate in molti, soprattutto che si cerchi creare le basi per un futuro migliore. Si può creare un nuovo grande gruppo dove tutti insieme costruiamo il nostro futuro.
Se c’è una cosa in Italia che funziona è il disordine.