Marghy Ferrara – Stati d’Animo
Non bado più di tanto se alcuni nei miei riguardi usano la loro lingua velenosa da serpenti, perché io come un’aquila posso sempre volare, la gente viscida può solo strisciare.
Non bado più di tanto se alcuni nei miei riguardi usano la loro lingua velenosa da serpenti, perché io come un’aquila posso sempre volare, la gente viscida può solo strisciare.
Le pagine della vita dovrebbero essere colorate: di verde per la speranza di un mondo migliore, l’azzurro per i giorni sereni, il rosa per quelli di gioia, ma su queste pagine variopinte non devono mancare pennellate di grigio sparse qua e là per i giorni tristi perché solo così potremo apprezzare pienamente i bei colori che ci offre la vita.
Vivo per quel briciolo di follia colma di brillantezza intrinseca, imbevuta da una sana vena di sarcasmo, in modo da sbilanciare il pessimismo cronico, dall’ottimismo senza limiti, creando un conflitto d’interessi, che a volte mi porterà verso il lato positivo e altre verso quello negativo, ma che non si fermerà mai nel mezzo, non sarò mai neutro. Il mezzo, è solo per chi s’accontenta.
Però non è giusto. Così proprio non va. Mi sento come Eva. Si, Eva. Non Adamo. Eva, una fottutissima Eva. Una fottutissima Eva nana. Una nana. E non solo non posso raggiungere il frutto proibito ma non posso neanche toccare nessuna di quelle altre merdose mele. Non una fottutissima mela. E Adamo sta lì che se ne frega. Dorme. No, è morto. Non proprio, ma è come se lo fosse. E se né frega delle mele. Non sente i morsi della fame. Morto. Ho fame Cristo. Ho fame. Continuando così morirò anch’io prima o poi. Che schifo. Non ci arrivo da solo. Sono troppo alte. Che schifo. Che schifo di paradiso. Non lo voglio questo paradiso del cazzo. Fanculo. Non è giusto. Niente lo è. Per favore, che qualcuno mi prenda per mano e mi conduca all’inferno. O come lo chiamate voi… vita.
È cosi dannatamente umiliante avere sempre ragione.
E poi se ne andò, lasciandomi sola con mille pensieri, che erano gli unici che non mi avrebbero mai abbandonata.
Le grandi parole spaventano, sono quelle semplici che avvicinano le cose.