Maria Caterina Vicino – Matrimonio
Mi sono sposata per amore, conviviamo con indifferenza… vecchietti, sicuramente, ci daremo la mano per aiutarci a vivere.
Mi sono sposata per amore, conviviamo con indifferenza… vecchietti, sicuramente, ci daremo la mano per aiutarci a vivere.
Mi piace vedere la gente sorridere, i bimbi lo fanno continuamente, spontaneamente… dovremmo imparare da loro.
Il giorno del matrimonio: cara questo è per me un giorno che resterà per sempre nel mio cuore, in avvenire seguiranno altre stronzate.
Chi si sposa, almeno sa chi è il suo avversario.
Non mi sposo perché non mi piace avere della gente estranea in casa.
Ho degli amici che non vedo per anni. Gli telefono, ed è come essersi lasciati da poche ore, perchè il vero amico è un raggio di sole che scalda le giornate più fredde.
Allora Almitra di nuovo parlò e disse: che cos’è il matrimonio, maestro?E lui rispose dicendo: voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.E insieme nella silenziosa memoria di Dio.Ma vi sia spazio nella vostra unione, e tra voi danzino i venti dei cieli.Amatevi l’un l’altro, ma non fatene una prigione d’amore: piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime. Riempitevi l’un l’altro le coppe, ma non bevete da un’unica coppa.Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane. Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo, come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.Donatevi il cuore, ma l’uno non sia di rifugio all’altro, poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori. E siate uniti, ma non troppo vicini; le colonne del tempio si ergono distanti, e la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro.