Mariella Buscemi – Stati d’Animo
Mi costringo alla fantasia, all’isola che non c’è. Acrobata, precaria, tipicamente instabile, assolutamente mutevole. Traballante sul reale, barcollante nel cuore.
Mi costringo alla fantasia, all’isola che non c’è. Acrobata, precaria, tipicamente instabile, assolutamente mutevole. Traballante sul reale, barcollante nel cuore.
Nessuno ne capirà il senso ma io so, ricordo ciò che mi dicesti. Quei secondi, quei minuti, le ore che scorrono in fretta, questi giorni che sembrano che volino per divenire settimane e tramutarsi in mesi. So il senso del tuo tempo ed io in quel momento sarò lì accanto a te con tutto il mio amore ed il mio cuore. Non lo saprai ma raccoglierò quelle lacrime silenziose che la tua anima spargerà.
Più buoni si è e più è un peccato esserlo.
Si perdona finché si ama, e si è perdonati finché si è amati.
Una zingara mi ha letto la mano. Mi ha detto che ho la linea della paura molto lunga, parte dal palmo e m’arriva agli occhi o, forse, parte da questi per arrivare ai piedi e cammina sempre un passo avanti. E le ho chiesto se posso barattare la sua lunghezza con quella dell’amore, ma mi ha detto che finché è lunga quella della vita dovrò sempre sperare.
Spesso mi chiedo se nel vasto firmamento ci sia un pianeta come il nostro, abitato da esseri umani che all’origine non mangiarono il frutto proibito.
Diventano echi e si depositano sulle pareti dell’anima le parole pronunciate che mai son divenute fatti.