Mariella Buscemi – Stati d’Animo
La solitudine mi ha fatto doppia perché io non fossi più mancante dell’altro. È attraverso l’altra voce dentro me che mi faccio compagnia: scissa, ma unita; rotta, ma intera; una, ma non una.
La solitudine mi ha fatto doppia perché io non fossi più mancante dell’altro. È attraverso l’altra voce dentro me che mi faccio compagnia: scissa, ma unita; rotta, ma intera; una, ma non una.
Il problema di certe persone è che tengono troppo in considerazione il lato estetico, quando sarebbe meglio se si guardassero meno allo specchio e più nella coscienza.
È come se quando scrivo fossi una persona e quando leggo ciò che ho scritto un’altra, ma ciò che è peggio è che chi legge non conosce chi ha scritto e non comprende la sua scrittura, solo nel bere e nel pensare ridivento uno.
Quante volte mi sono smarrito percorrendo la strada che dal profondo della mia anima arriva fino al profondo del mio cuore!
Gli occhi sanno esprimere ciò che la bocca non osa pronunciare.
A volte fisso il vuoto e rivedo certi momenti che lasciano il segno, che sembra abbiano scelto loro di essere ricordati da me e non il contrario.
La mia sensibilità potrebbe risultare un difetto, perché porta sofferenza e questo mi ha sempre consentito di offrire l’anima, che resta un grade pregio, diversamente da tante persone pieno di se che sanno offrire solo veleni.