Mariella Buscemi – Tristezza
Sgretolo la mia solitudine così, ché leggere è essere sempre in compagnia di un Io rimosso e rimaneggiato attraverso occhi e cuore, riedizione di vite passate che ritornano grazie alla narrazione.
Sgretolo la mia solitudine così, ché leggere è essere sempre in compagnia di un Io rimosso e rimaneggiato attraverso occhi e cuore, riedizione di vite passate che ritornano grazie alla narrazione.
La paura di non essere in grado di affrontare il mondo senza te mi ha impedito di vedere che in fondo ho sempre camminato da sola.
Io non sono triste, è la vostra felicità che puzza di plastica bruciata.
Molte persone ti feriscono, e ti deludono sempre, quando continuamente ti ricordano un tuo sogno nel cassetto che è irrealizzabile… che tristezza!
E poi, c’è chi come me, è danno e beffa insieme e muore per propria mano in un bizzarro capovolgimento nel contrario.
La tristezza mura l’anima del cuore che, assetata d’amore, perisce nel suo dolore.
È come un verme solitario, il dolore. Ti entra dentro senza accorgertene, ti strappa via fino all’ultimo pezzo di anima. E non lascia più niente. E diventi invisibile, per te stesso, per gli altri. Rimani da solo con lui. Rimani da solo.