Mariella Buscemi – Tristezza
Sgretolo la mia solitudine così, ché leggere è essere sempre in compagnia di un Io rimosso e rimaneggiato attraverso occhi e cuore, riedizione di vite passate che ritornano grazie alla narrazione.
Sgretolo la mia solitudine così, ché leggere è essere sempre in compagnia di un Io rimosso e rimaneggiato attraverso occhi e cuore, riedizione di vite passate che ritornano grazie alla narrazione.
Anch’io ho sbattuto il mio entusiasmo contro un muro, lo prendevo a pugni fino a sanguinare e continuavo a picchiare, ma il mondo restava com’era, spiacevole, mostruoso, letale.
Ci rimani male, cerchi di farti scivolare addosso ogni cosa invece resta sulle spalle e pesa, pesa molto pensare che hai ci creduto ancora e non pensavi mai che le persone che dicevano di volerti bene ti dimostrassero il contrario, e provi a passarci sopra in ogni modo ma niente, è un’amaro troppo forte da buttar giù e stringe in gola come un cappio.
Se vuoi vivere al meglio il tuo presente, quella chiave arrugginita dei ricordi tristi buttala via e fai del tuo adesso la vera ragione per esistere.
E il vuoto intorno a me, sa di amara solitudine che neanche tu, sorella luna, riesci a colmare con il tuo dolce sorriso.
Il mio “no” è l’ottava nota di una scala appesa, posto un gradino prima del rifiuto degli altri.
Ci sono giorni più di altri in cui senti più spietato il morso della tristezza.