Mario Martina – Stati d’Animo
L’importanza che ha una goccia d’acqua è quella che tu gli dai, non quella che danno gli altri.
L’importanza che ha una goccia d’acqua è quella che tu gli dai, non quella che danno gli altri.
In questo mondo, il connubio perspicacia ed empatia nuoce gravemente alla salute… la propria.
Non posso far altro che danzare quello che sento dentro e scriverne il risultato.
E le ali mi diventano scapole e le scapole si sgretolano sotto il peso di piume irrorate di paure.
Pochi sanno cosa vuol dire piangere nel ripensare alla propria vita. Io lo so e ho paura. Paura di quello che una volta una persona mi ha detto e cioè che ogni persona ha la sua dose personale di dolore, contata, limitata e che poi, una volta esaurita, non lo si prova più, ma si riceve solo felicità e serenità. Ho paura perché la mia dose sembra inesauribile e perché continuo a sperare. “La speranza è l’ultima a morire” e hanno ragione. Se smettessi di sperare non so cosa mi rimarrebbe. Ma sperare fa anche paura. Io spero che tutto questo finisca e che la mia anima possa drogarsi finalmente con dosi di felicità, ma non succede. Non sono sicura di volere conoscere il mio limite. Vorrei tanto che la mia dose di dolore non lo superasse.
Se il mio scrivere fosse stato un interesse nel far successo avrei scritto “favole” ed invece il mio solo bisogno è sempre stato quello di esprimere il mio essere ogni mio stato d’animo ogni mia idea o pensiero ogni emozione e sentimento: spogliare l’anima, nuda, libera, nelle sue prigioni interiori.
Mentre il piacere che lo pervade reca giovamento ai suoi sensi, lo strumento attraverso cui questo si diffonde nell’uomo, è spesso privo di senso.