Mario Rapisardi – Guerra & Pace
Popol, che per amor d’ozio e di paneTien fede all’oppressore, è popol cane.
Popol, che per amor d’ozio e di paneTien fede all’oppressore, è popol cane.
La più grande arma di distruzione è l’ignoranza.
Siamo in guerra ed è una guerra di accerchiamento, ognuno di noi assedia l’altro ed è assediato, vogliamo abbattere le mura dell’altro e mantenere le nostre. L’amore verrà quando non ci saranno più barriere, l’amore è la fine dell’assedio.
Mina la pace chi ha nel cor la pece.
Oggi l’esercito con i propri mezzi motorizzati potrebbe intervenire a sostegno di qualunque necessità ed in situazioni improponibili per i macchinari civili.
La natura lotta per la sopravvivenza, l’uomo combatte per l’estinzione.
La follia di un élite può persuadere la folla verso le proprie ragioni, per quanto pesate singolarmente apparirebbero per ciò che sono: abomini umani. Eppure riesce a dissuadere la coscienza del singolo tra la folla che ciò che si sta compiendo non è nelle sue possibilità. La follia assume l’enorme mostruosità della guerra, del razzismo, dei massacri, del pregiudizio che diventa la distanza tra l’essere degno di stima e l’essere sotto terra. Siamo lontani anni da tutto questo, ma non distanti dal ricordo e dalla presenza di numerosi focolai di intolleranza, più o meno estesi, diffusi nel pianeta. Solo la coscienza di essere nati nello stesso modo di ogni altro essere umano, avere sogni e disperazioni, voglia e aspettative, può indurci ad apprezzare la vita e chi ci circonda, e far sì che giorni come quello che si ricorda oggi 27 Gennaio, non facciano più ritorno.