Martina Pace – Stati d’Animo
Le persone con le ali, quelle che hanno viaggiato a lungo lontano da qui, vorresti tirarle fuori da un sogno o un pensiero per poterle riabbracciare.
Le persone con le ali, quelle che hanno viaggiato a lungo lontano da qui, vorresti tirarle fuori da un sogno o un pensiero per poterle riabbracciare.
Come una supernova un giorno esploderò e per un istante, un singolo, infinito, egocentrico istante, sarò la stella più luminosa della galassia, quella a cui i sognatori doneranno milioni di sguardi.
Essere coerenti non significa essere immutabili, ma aver la consapevolezza che tutto può cambiare.
L’odore della primavera porta odori spesso amari, di ricordi bruciati, di attimi vissuti appieno e che non saranno mai dimenticati. Ma la bella stagione è anche la rinascita del tempo, un tempo ricco di speranza, di trasformazione, di crescita. In primavera non sbocciano solo i fiori, ma anche le persone.
La mia vita è piena di percezioni. Come il mare. Ci sono onde ritmiche, che vanno e vengono al compasso della mia anima, ci sono giorni di tempesta e giorni di calma piatta. Ogni giorno una nuova esperienza, una nuova emozione, ogni sera un risveglio della calma, la calma con la quale la luna alta in cielo mi racconta le sue avventure, il suo amore e il suo mistero. Amo la mia vita per quel che è oggi, e sarà, per sempre.
Io sono una che non chiede, perché chiedere ha il carattere dell’elemosinare. Sono una che non riceve nulla gratuitamente e pensa che i no siano degli schiaffi. Io sono una che arrossisce e rivolge lo sguardo a terra, attendendo che un indice flesso sollevi il mento e tolga di dosso la vergogna e la prostrazione. Io sono quella che festeggia la fine delle feste perché ogni festa rammenta sempre e più prepotentemente la mancanza e l’assenza. Io sono una che cade e poi trova un bastone sul quale far leva e ritentare, faticosamente, di rialzarsi. Io sono una che ci crede, ad ogni cosa, ci crede forte e ne fa ragione di vita perché tutto abbia un senso e nulla rimanga sterilmente in superficie. Io sono una che si giudica e si punisce, sono una che arriva ad essere crudele con se stessa, che si ammonisce. Io sono una che vivrà sempre di favole perché se ne è sentita raccontare e se ne è raccontata tante, ma non ci sono principesse che vengono salvate dai loro principi, ma draghi e orchi da uccidere prima di farsi massacrare.
Eppure ci basterebbe almeno un sorriso al giorno che illumini il nostro viso, una carezza sulla pelle come lieve brezza, per donarci un po’ di felicità. In fondo siamo fatti di anima.