Massimiliano Mongiu – Vita
La mia vita poggia sul filo di un aforisma, su tale filo in bilico mi sorreggo. Ho imparato a sorreggere sia quello che mi precede che quello che mi anticipa, forse è proprio per questo che non sono ancora caduto.
La mia vita poggia sul filo di un aforisma, su tale filo in bilico mi sorreggo. Ho imparato a sorreggere sia quello che mi precede che quello che mi anticipa, forse è proprio per questo che non sono ancora caduto.
Non seguire la strada che conosci, prendine una a caso e lascia una scia di te e dell’amore che vive in te.
Ho visto il fuoco divampare sulle acque, in tetri fiumi sotterranei. Ho sentito il pianto di un bambino puro, divenire le urla della bestia. Ho danzato tra le ombre della notte, dissolvendomi in nebbie chiare. Ho pianto contorcendomi sotto i raggi della luna, circondato da esseri ululanti. Ho dimenticato il mio nome tra sabbie rosse, brancolando nello oblio. Ho assaporato nauseabondi nettari veleniferi, dalle labbra di contorti serpenti. Ho ascoltato canti in pozzi dalle molte zanne, scuotermi i sensi. Ho socchiuso i miei occhi in antri oscuri, abbandonato ad antichi silenzi.
Le ferite si rimarginano se vogliamo, altrimenti diventano cicatrici.
Se è vero che la vita non è nostra, non appartiene neppure agli altri.
A volte non bisognerebbe pensare, ma se inizio a pensare, ti penso.
Sono tra quelle persone che il mondo se lo sono sentito crollare addosso. Tra quelle persone che hanno sentito tutto il peso di un obbiettivo mancato. Sono tra quelle persone che sa benissimo come si sta con il culo per terra! Però sono anche tra quelle persone che senza piangersi addosso, si sono alzate, rimboccate le maniche e con tanto di “coglioni” hanno lottato e a volte anche vinto!