Mastermind – Libri
Un aforisma ha la dignità della mente che lo ha partorito.
Un aforisma ha la dignità della mente che lo ha partorito.
La lettura è solitudine. Si legge da soli anche quando si è in due.
Se non scrivo per una settimana mi ammalo, non riesco più’ a camminare, mi gira la testa, vomito, non mi alzo dal letto. Ho bisogno di scrivere a macchina. Se mi tagliassero le mani scriverei con i piedi. Sicché’ non ho mai scritto per i soldi, ho scritto per questo stimolo imbecille.
Un libro buono è un fiore che profuma perennemente, specialmente quando c’è in esso la filosofia della vita vissuta.
Per molte persone il mondo è incomprensibile nello stesso modo in cui è impossibile capire come il prestigiatore possa estrarre un coniglio da un cappello a cilindro che un attimo prima era assolutamente vuoto.
Mascalzoni! – urlai, – smettetela di fingere! Confesso il delitto! Togliete quelle tavole! Qui! Qui! È il battito del suo odioso cuore.
Non c’è da meravigliarsi se l’ironia presenta alcuni pericoli, sia per l’ironista che per le sue vittime. La manovra è arrischiata, e come ogni gioco dialettico, riesce solo di stretta misura: un millimetro in meno, – e l’ironista diventa lo zimbello degli ipocriti; un millimetro in più, – e persino lui si inganna insieme alle proprie vittime; far causa comune con i lupi è pura acrobazia e può costar caro a chi è maldestro. L’ironia, pena il naufragio, deve così bordeggiare pericolosamente tra la Cariddi del gioco e la Scilla della serietà: la prima di queste trappole è lo slittamento dell’ironico nel ludico, la seconda la ricaduta dell’allegoria in tautegoria ingenua; talvolta l’ironia cede alla vertigine dell’ambiguità, e l’andirivieni fra gramma e pneuma finisce col farla impazzire del tutto; talaltra aderisce alla lettera della grammatica rinunciando all’equivoco con una scelta univoca.D’altronde a che ci serve una simile prova di abilità?A liberarci, dicono, dalle illusioni…Ma le illusioni sono così funeste che, per distruggerle, dobbiamo arrampicarci su questo trapezio volante? (da “L’ironia”)