Matteo M. – Stati d’Animo
È inutile rimpiangere ciò che si è fatto perché se lo si è fatto volevamo davvero che accadesse.
È inutile rimpiangere ciò che si è fatto perché se lo si è fatto volevamo davvero che accadesse.
Questo lo dedico a me. A me che ogni giorno rido quando dentro invece vorrei piangere, a me che fingo che va tutto bene quando invece non è così, a me che giorno dopo giorno trovo la forza di affrontare tutti i problemi, a me che amo incondizionatamente. A me che ho sofferto tanto nella vita, ma che nonostante tutto ho sempre trovato la forza per andare avanti, la forza per essere una persona migliore. A me che nonostante tutto e tutti riesco sempre ad essere me stessa. Questo lo dedico a me.
Solo chi ha una coscienza pulita sa convivere con il silenzio. Chi ha qualcosa di cui vergognarsi si cela nel rumore, predilige il branco e il baccano, per non sentire l’anima che urla ciò che non vorrebbe mai sentire.
Sarai pellegrino del mondo fino a quando non avrai incontrato te stesso.
Non mi piace creare rapporti “virtuali” perché ho sempre bisogno di occhi, di braccia, di carne e odori.
Non a tutto si può dare una spiegazione logica, se così fosse la vita, le emozioni, perderebbero il loro vero senso, il loro sapore, certo riuscire a comprendere determinati atteggiamenti sarebbe la cosa più bella che possiamo fare con le persone alle quali abbiamo voluto bene. Riuscire a comprendere, è facoltà di pochi, troppo spesso siamo presi dalla smania di sapere, invece dovremo solo cercare di comprendere, senza avere la presunzione di trovare noi una spiegazione, senza giudicare, accettare, anche ciò che non possiamo capire, e continuare ad amare, le persone così, per quello che sono, cullarne il loro pensiero e portarcelo nel cuore, consapevoli che l’amore che abbiamo loro donato è e resta la cosa più bella, e il nostro continuare comunque ad esserci, anche solo come presenza, sia per loro un bellissimo dono.
D’accordo, sono un figlio del demonio; l’intera umanità mi annoia e no, non è paura, sebbene qualcosa in loro mi spaventi, e non è invidia perché non voglio nulla di ciò che loro vogliono, è solo che in tutte quelle ore di parole parole parole non sento niente di davvero buono, coraggioso o nobile, e che valga un briciolo del tempo in cui mi hanno impallinato le cervella.