Matteo Pagni – Stati d’Animo
Sono dentro ad una bara fatta di lenzuola e cuscini, il posto più comodo dove avvolgermi di rimpianti e frustrazioni. Come sarcofago sarebbe anche confortevole, peccato che sia ancora vivo.
Sono dentro ad una bara fatta di lenzuola e cuscini, il posto più comodo dove avvolgermi di rimpianti e frustrazioni. Come sarcofago sarebbe anche confortevole, peccato che sia ancora vivo.
Che bello affacciarsi alla finestra e sentire la vicina urlare. Mi fa sentire viva.
Chi mi vede dice che sono una persona forte, tosta, determinata, ma cosa ne sanno di cosa ho dentro, della mia fragilità, delle mie debolezze. Non sono forte, sono come tutti, normale.
Dopo aver tentato la strada per la tremenda realtà, dove hanno valore solo mode, politici, leggi e denaro, deluso e con gli occhi fatti più stanchi mi sono rifugiato tra il sogno e la beata follia.
A volte ci si sente abbandonati, anche se così non è.
Spesso quando le persone ci attaccano, ci giudicano e ci criticano ingiustamente ci sentiamo feriti reagendo con rabbia non perché “Ci sentiamo chiamati in causa” come spesso si pensa, ma per una insicurezza interiore. Un tempo anch’io ero così. Oggi determinate cose non mi toccano più perché non solo ho raggiunto una sicurezza interiore molto alta, ma sono talmente certa di chi sono che le chiacchiere e le offese di “mezze! Persone non possono toccarmi.
Ci sono ragazze che hanno avuto tutto: dai mazzi giganti di rose rosse alle scritte sdolcinate sui muri.E poi ci sono io, che mi sarei accontentata quattro righe scritte sul tovagliolo di un bar.