Maurizio Domenighini – Vita
Preferisco essere dannato, piuttosto di continuare ad essere figlio dell’ipocrisia. Mi diverto molto, molto di più.
Preferisco essere dannato, piuttosto di continuare ad essere figlio dell’ipocrisia. Mi diverto molto, molto di più.
La vita è come un libro da leggere… o meglio tanti libri da leggere: uno per ogni anno, con dodici capitoli, (tanti quanti sono i mesi), ogni capitolo trenta pagine, i giorni dei mesi. La pagina che hai letto è ieri, la pagina che stai leggendo è oggi, la pagina che leggerai, domani. È un libro che leggi ma che devi anche scrivere perché man mano che “leggi” le pagine si sbiadiscono e restano solo poche righe o solo qualche traccia, come nella tua memoria. E allora se vuoi che il “tuo libro” rimanga nel tempo lo devi riempire, magari con ciò che ti fa piacere, ma anche con episodi significativi, e forse un giorno potrai rileggere la tua vita con occhi di spettatore e non più di protagonista, rivedere te stesso come dentro un replay.
Passiamo la maggior parte della nostra vita a fare conti con il nostro cervello, per capire chi ci sta accanto, per capire gli altri, per capire noi stessi; se lo stesso tempo lo impiegassimo per vivere al meglio ciò che proviamo riusciremmo a percorrere questa vita più lentamente e ad assaporare ogni singolo momento che essa ci immette nel nostro lungo, ma breve, cammino.
I colori, i suoni, gli sguardi raccontano il nostro tragitto. Un colore mi può incantare, uno sguardo mi può innamorare, un sorriso mi fa sperare.
Un uomo non è mai felice veramente nel presente, a meno che non sia ubriaco.
Mi basta poter camminare a piccoli passi ogni giorno, vivere è semplicemente vivere… non mi spaventano le difficoltà e non mi lascio terrorizzare dagli ostacoli.
Dipenderai meno dal futuro se avrai in pugno il presente.