Mauro Corona – Libri
Il bimbo aveva capito: gli adulti soffiano via gli incanti, rovinano le cose, sanno troppo e frantumano i sogni.
Il bimbo aveva capito: gli adulti soffiano via gli incanti, rovinano le cose, sanno troppo e frantumano i sogni.
Mentre si muoveva appena dentro il suo bel cappotto nero, pensava che dopotutto la vita fosse un dono, che uno dei pregi dell’invecchiare fosse la consapevolezza che molti momenti non erano soltanto momenti, ma doni. E come era bello, davvero, che la gente facesse festa con tanto ardore in quel periodo dell’anno. Non importava che cosa la vita riservasse loro, […] nonostante tutto si sentivano spinti a fare festa perché in qualche modo sapevano, ciascuno alla sua maniera, che la vita era un dono da festeggiare.
Guardò Will deliziata, e lo vide fiero e sprezzante.
Garrett, so che non mi riguarda, ma non puoi fuggire dalla tua sofferenza.
Scrivo perché lo vuole il creato.
“Che ora è?” Come se i minuti potessero dircelo. Come se Arnold potesse alzare lo sguardo sull’orologio in cima alla sede del “Lenape” e leggere: hai solo 15 minuti prima che ti trovino. Come se il tempo di Charlie non fosse per sempre bloccato nell’istante in cui Grace se n’è andata. Come se uno sciame mordace di minuti non aspettasse Betty Lou fuori dalla porta. Come se l’amore non bastasse a scandire tutto il tempo necessario agli Huffelmeyer.
Serena sostiene che è meglio che io gli abiti sopra piuttosto che sotto: “Almeno è lui a schiattare se ti sente!”