Mauro Lanari – Economia e Finanza
La finanza è la guerra proseguita con altri mezzi.
La finanza è la guerra proseguita con altri mezzi.
Sogno sempre di fare l’esame d’immaturità, e ogni volta riesco a superarlo.
Il “petrolio arabo” di per sé non costa molto… è il barile in rovere che da quelle parti è carissimo.
Teologi e confessori insegnano il distinguo fra peccato ed errore: nel primo caso c’è dolo, ossia una coscienza deliberata e un’intenzionalità consapevole di “cadere in tentazione” compiendo un male ch’eppure la propria etica sa riconoscere, mentre nel secondo caso non c’è dolo bensì l’incappare in sbagli dovuti alla perlustrazione di territori morali nuovi, tanto vergini quanto ancora non sminati; è l’inevitabile rischio dell’avanguardia, della ricerca, della sperimentazione inedite. Ma nell’esistenzialismo si dà anche una terza alternativa: è indimostrabile che la realtà sia come la Settimana Enigmistica, che pubblica solo problemi già risolti in partenza. La vita vera potrebbe non ammettere alcuna risposta significativa e decisiva, il che ci condanna al fallimento a prescindere dal dolo o meno, dalla cattiva o buona volontà.
Imporre l’abbandono del contante corrisponde a legare ulteriormente il cittadino al sistema delle banche, che, così, possono approfittare delle relative commissioni su nuove operazioni necessarie.
Se fatto con onesta umiltà, il perverso mestiere dell’economista accorda la memoria ai numeri, e alla più pacata ragione.
Entriamo sempre nel demerito, mai nel merito, ed è indimostrabile che possa essere altrimenti.