Mery Lucana – Libri
Alcuni libri si lasciano leggere facendoti provare forti emozioni. A volte, ti rubano sorrisi, altre volte, fai fatica a trattenere le lacrime.
Alcuni libri si lasciano leggere facendoti provare forti emozioni. A volte, ti rubano sorrisi, altre volte, fai fatica a trattenere le lacrime.
I pochi felici che amano leggere poesie sanno che il carico dei suoni, delle parole può essere dolcissimo.
Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio di infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto.
La letteratura non è scienza, non consiste in processi mentali ma in processi del cuore.
Il guerriero della luce ha appreso che Dio si serve della solitudine per insegnare la convivenza. Si serve della rabbia per mostrare l’infinito valore della pace. Si serve del tedio per sottolineare l’importanza dell’avventura e dell’abbandono.Dio si serve del silenzio per fornire un insegnamento sulla responsabilità delle parole.Si serve della stanchezza perché si possa comprendere il valore del risveglio. Si serve della malattia per sottolineare la benedizione della salute.Dio si serve del fuoco per impartire una lezione sull’acqua. Si serve della Terra perché si comprenda il valore dell’aria. Si serve dela morte per mostrare l’importanza della vita.
Esito ad apporre il nome, il bel nome grave di tristezza su questo sentimento, del quale la noia, la dolcezza mi ossessionano. È un sentimento così completo, così egoista che io quasi me ne vergogno mentre la tristezza mi è sempre parsa onorevole. Non conoscevo lei, ma la noia, il rimpianto, e più raramente i rimorsi. Oggi, qualcosa si ripiega su me come una seta, snervante e dolce, e mi separa dagli altri. (da “bonjour tristesse”)
Enoch non ha pensieri. È fatto di squame, denti e istinto.
I pochi felici che amano leggere poesie sanno che il carico dei suoni, delle parole può essere dolcissimo.
Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio di infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto.
La letteratura non è scienza, non consiste in processi mentali ma in processi del cuore.
Il guerriero della luce ha appreso che Dio si serve della solitudine per insegnare la convivenza. Si serve della rabbia per mostrare l’infinito valore della pace. Si serve del tedio per sottolineare l’importanza dell’avventura e dell’abbandono.Dio si serve del silenzio per fornire un insegnamento sulla responsabilità delle parole.Si serve della stanchezza perché si possa comprendere il valore del risveglio. Si serve della malattia per sottolineare la benedizione della salute.Dio si serve del fuoco per impartire una lezione sull’acqua. Si serve della Terra perché si comprenda il valore dell’aria. Si serve dela morte per mostrare l’importanza della vita.
Esito ad apporre il nome, il bel nome grave di tristezza su questo sentimento, del quale la noia, la dolcezza mi ossessionano. È un sentimento così completo, così egoista che io quasi me ne vergogno mentre la tristezza mi è sempre parsa onorevole. Non conoscevo lei, ma la noia, il rimpianto, e più raramente i rimorsi. Oggi, qualcosa si ripiega su me come una seta, snervante e dolce, e mi separa dagli altri. (da “bonjour tristesse”)
Enoch non ha pensieri. È fatto di squame, denti e istinto.
I pochi felici che amano leggere poesie sanno che il carico dei suoni, delle parole può essere dolcissimo.
Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio di infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto.
La letteratura non è scienza, non consiste in processi mentali ma in processi del cuore.
Il guerriero della luce ha appreso che Dio si serve della solitudine per insegnare la convivenza. Si serve della rabbia per mostrare l’infinito valore della pace. Si serve del tedio per sottolineare l’importanza dell’avventura e dell’abbandono.Dio si serve del silenzio per fornire un insegnamento sulla responsabilità delle parole.Si serve della stanchezza perché si possa comprendere il valore del risveglio. Si serve della malattia per sottolineare la benedizione della salute.Dio si serve del fuoco per impartire una lezione sull’acqua. Si serve della Terra perché si comprenda il valore dell’aria. Si serve dela morte per mostrare l’importanza della vita.
Esito ad apporre il nome, il bel nome grave di tristezza su questo sentimento, del quale la noia, la dolcezza mi ossessionano. È un sentimento così completo, così egoista che io quasi me ne vergogno mentre la tristezza mi è sempre parsa onorevole. Non conoscevo lei, ma la noia, il rimpianto, e più raramente i rimorsi. Oggi, qualcosa si ripiega su me come una seta, snervante e dolce, e mi separa dagli altri. (da “bonjour tristesse”)
Enoch non ha pensieri. È fatto di squame, denti e istinto.