Michel Foucault – Libri
Per sognare non bisogna chiudere gli occhi, bisogna leggere.
Per sognare non bisogna chiudere gli occhi, bisogna leggere.
Quando ci si rinfaccia le cose, non si è più in due nel rapporto, ma in tre: tu, io e il tarlo che ha cominciato a rodere le nostra storia. Nell’oscurità della materia, i tarli lavorano con discrezione, scavano gallerie per anni e, a parte qualche minuscolo fastidio, non ti accorgi di niente. Poi un giorno posi una tazza sul tavolo e il legno cede, sprofonda e in un istante, la superficie solida che conoscevi si trasforma in un cumulo di soffice segatura.
Quando si è in pace con sé stessi, si è in pace col proprio principale nemico.
Non bisogna mai esaurire un argomento al punto che al lettore non resti più nulla da fare: perché non si tratta di far leggere, ma di far pensare.
Fra i vecchi libri, rari sono quelli che, in mezzo all’incomprensibile e al troppo comprensibile, hanno conservato un contenuto vivo.
Serena sostiene che è meglio che io gli abiti sopra piuttosto che sotto: “Almeno è lui a schiattare se ti sente!”
Se io ti dico che sei un fallito, mi devi dimostrare che mi sbaglio. Se io ti dico che sei una grande persona, non devi sentirti pienamente soddisfatto. Altrimenti penserai che basti così, che quello sia il tuo limite, invece devi sempre andare avanti, fino a quando non trovi un muro, e se puoi, perché non sfondare anche quel muro!?