Michela Strega – Ricordi
C’e stato un tempo in cui credevo in tutto e in tutti, beh quel tempo è finito.
C’e stato un tempo in cui credevo in tutto e in tutti, beh quel tempo è finito.
Avete presente quando una storia finisce? In certi istanti c’illudiamo di abbandonare il ricordo, ma durante qualche notte insonne lo rievochiamo per scuotere il cuore inerme e l’anima persa.
Non mi bastano più i mezzi sorrisi i mezzi abbracci, gli amori a metà, le mezze presenze.Non so cosa farmene delle briciole, delle attese infinite, degli attimi rubati al tempo, dei “ci sentiamo”, delle ore spese a sognare quello che vorrei vivere. No, non ci sto più, ora voglio il tutto. E se non me lo possono dare, beh preferisco il niente.
Il silenzio è solo la camera dove incontriamo i nostri pensieri.
Tu vivi di minuti contati, io di attimi eterni. È questa la differenza tra noi.
È una ben piccola consolazione sapersi indimenticabili per coloro per i quali non ci basta essere un ricordo.
C’è sempre qualcosa, qualcuno, che abbiamo avuto nella nostra vita, che resta attaccato ai sentimenti. Non importa il tempo. Un’estate o una vita sono concetti che le emozioni non conoscono. Esse si innestano in un lembo della nostra esistenza e lì tacciono finché non gli passiamo inavvertitamente il respiro vicino e le solleviamo. Così noi le respiriamo nuovamente e ci sembra di tornare a quel vissuto, a quella persona. Ma quel qualcosa non appartiene davvero a chi abbiamo conosciuto. Quel qualcosa in realtà era già in noi molto tempo prima che lo incontrassimo. Semplicemente il suo passaggio ce l’ha rivelata, ed è qualcosa che siamo non qualcosa che abbiamo, di buono o di cattivo. Ma buono e cattivo sono solo aggettivi ed ogni aggettivo è relativo a ciò con cui si vuole misurare. Lasciamo la misura a geometri e ragionieri. Non siamo anime, vite. Assaggiamo i frutti di tutto quello che scopriamo e sputiamo via i semi, non perché siano cattivi, ma perché crescano altri frutti e altri possano apprezzare ciò che abbiamo assaggiato.