Michela Strega – Stati d’Animo
Il tuo corpo è solo il biglietto da visita di quello offri.
Il tuo corpo è solo il biglietto da visita di quello offri.
Ed è un continuo peregrinare nella ricerca di quella parte che sa di cose buone, di semplicità, di onestà nei sentimenti a volte troppo lasciati nello scorrere di una vita frettolosa e volta alla futilità. È lo stupore che viene a mancare, quel sano stupore che ci permetterebbe ancora di sorridere.
Mento a me stessa e sarò pure sciocca, se pensavo che questo amore fosse quello della mia vita. Allora non mi spiego perché tra tante strade, ritorno sul sentiero più melmoso, forse perché non freno, non dico stop all’amore. Io lotto, io ci credo.
Fatta di fiori e rami, ché la carne mi cade per strada a brandelli sotto i colpi della vita. Sono la mia natura selvaggia, la mia soglia matrigna, l’indisponente, l’odiato, lo scherno, l’invidia per braccia e gambe che gesticolano e camminano normalmente. Ho le stampelle attaccate agli occhi per non cadere difronte alle immagini mentali che proiettano ricordi e li introiettano ancor più, relegandoli su un letto antidecubito, ché troppe volte mi hanno lacerato, aprendo le piaghe nella membrana sottilissima di emozioni e memoria. Profumo d’essenza di fiori di loto e ninfee sul pelo d’acqua di stagno che genera muschio sulle pareti umide di archetipi immaginifici, astratti, confusi.
Dietro a un muro mi difendo, tra le pareti massicce difendo quello che ho di buono, la parte bella che è rimasta. Mi amo, mi rispetto, vivo e mi difendo dietro alle pareti, dove aspetto chi riesce ad attraversarle.
Una donna, la puoi sentire mentre nel silenzio lascia il posto alle illusioni per poter sentire un calore che non attraversa più la pelle, ma è dentro la sua anima.
La mia fragilità l’ho buttata nel cesso il giorno in cui ho imparato ad amare.