Michelangelo Da Pisa – Comportamento
Sono in precario equilibrio, al confine dei miei limiti, sulla linea di demarcazione tra il vivere e l’esistere, tra essere e divenire.
Sono in precario equilibrio, al confine dei miei limiti, sulla linea di demarcazione tra il vivere e l’esistere, tra essere e divenire.
Non so cosa sia bene o cosa sia male. So solo fare delle scelte e tentare di capire i risultati.
Non sarò mai un ragazzo impeccabile, con la camicia sempre perfettamente stirata. Non riuscirò a entrare in un supermercato senza neppure avere un capello fuori posto, o a non macchiare una maglietta bianca. E sapete il motivo? Perché a me non interessa essere sempre elegante, a tutti i costi. Sono felice delle mie imperfezioni, poiché essere perfetti, significa pure essere artefatti. E io, piuttosto, voglio essere me stesso, diverso nelle diverse situazioni che vivo. Io sono tante cose, in tanti modi, e non voglio limitarmi.
Fanno presto le persone ad andarsene. A lasciarci qui impotenti di fronte a un “Addio” che non possiamo fermare.
C’è un qualcosa d triste nel fotografare un monumento: si ha la costante sensazione che lui vivrà ancora per altri mille anni, quando tu potresti arrivare ad un massimo di cento.E se pensi che poi li si può sempre restaurare, qualcosa dentro di te si smuove, e capisci: l’immortalità è opera umana.
Ho visto milioni di modi di vedere differenti. Ho visto persone accettarli e rispettarli. E…
I glutei, correndo. Il cervello, leggendo. Il cuore, amando. È sempre questione di tonicità.