Michelangelo Da Pisa – Comportamento
La felicità, come la sofferenza, dovrebbe essere più intima delle mutande. Eppure i più decidono di esibirle entrambe a mò di macabro trofeo.
La felicità, come la sofferenza, dovrebbe essere più intima delle mutande. Eppure i più decidono di esibirle entrambe a mò di macabro trofeo.
A chi sa essere puntuale tutte le porte sono aperte.
Non sarò mai un ragazzo impeccabile, con la camicia sempre perfettamente stirata. Non riuscirò a entrare in un supermercato senza neppure avere un capello fuori posto, o a non macchiare una maglietta bianca. E sapete il motivo? Perché a me non interessa essere sempre elegante, a tutti i costi. Sono felice delle mie imperfezioni, poiché essere perfetti, significa pure essere artefatti. E io, piuttosto, voglio essere me stesso, diverso nelle diverse situazioni che vivo. Io sono tante cose, in tanti modi, e non voglio limitarmi.
Il tempo che prestiamo a noi stessi ci viene restituito in attimi di vita.
Una società di consumatori non saprà mai prendersi cura di un mondo e delle cose…
Al giorno d’oggi si è perso tantissimo, gli insegnamenti dei nostri nonni e genitori molte…
Si gettano tante energie per riuscire in un unico obiettivo, magari fuori dalla propria portata, che tutto il resto appare solo contorno. L’uomo dimentica di essere di più, con grandi e infinite potenzialità; si sente insoddisfatto e sminuito se non riesce a portare avanti una certa pratica e questo lo fa stare in pena, perennemente in ansia. E una volta raggiunto il traguardo, ne cerca un altro. Una rincorsa continua.