Michelangelo Da Pisa – Frasi Sagge
Essere ciò che si afferma è l’umana perfezione. Non esiste nulla di più desiderabile della crasi tra parole e realtà, della fusione di consonanti, vocali, gesti.
Essere ciò che si afferma è l’umana perfezione. Non esiste nulla di più desiderabile della crasi tra parole e realtà, della fusione di consonanti, vocali, gesti.
Non posso cambiare il mondo, non posso cambiare le persone, non posso rimettere al loro posto molte delle cose che non sono come dovrebbero. Sono quello che sono, una persona come molte, una di quelle che un po’ ci resta male, un po’ ci soffre ma poi pensa a se stessa. Pensa che non può darsi pena per tutto ciò che non va come dovrebbe, per tutte quelle persone che non capiscono, per tutti quelli che commettendo errori poi nemmeno vogliono pagarne le conseguenze. Io sono quello che sono e non intendo cambiare una virgola di me, tanto meno per fare un favore a chi avrebbe voluto cambiarmi.
Saggezza: autocontrollo, lungimiranza. Echi di un catechismo: prudenza, giustizia, fortezza, temperanza. Forse un appagamento esistenziale che vale l’impegno. Forse la scommessa in un incessante lavorio emotivo, con la speranza di dormire e morire in pace.
Il miglior modo per sentirsi giovani è non rimpiangere la giovinezza.
Le rabbie trattenute sono il miglior concime per i peggiori mali.
L’avvenire è del popolo che, a poco a poco o in un sol colpo, conquisterà il potere qui e su tutta la terra. Il peggio è che deve civilizzarsi, e questo non può realizzarsi prima, ma dopo averlo preso. Si civilizzerà solo imparando dai propri errori, che saranno anche gravi, e costeranno molte vite innocenti. O forse no, forse non saranno innocenti perché avranno commesso l’enorme peccato contro natura di non aver capacita di adattamento. Tutti loro, tutti i disadattati, anche lei e io, per esempio, moriranno maledicendo il potere che hanno contribuito a creare… è che la rivoluzione, nella sua forma impersonale, prenderà la loro vita e persino ne utilizzeràla memoria che resterà come esempio e strumento di dottrina per i giovani che verranno. Il mio peccato è ancor più grande, perché io, più accorto o con maggior esperienza, lo chiami come preferisce, morirò sapendo che il mio sacrificio obbedisce soltanto a un’ostinazione simbolo della civiltà putrefatta che si sta sgetolando…
La cosa più terribile che può capitare non è perdere la ragione, ma ritrovarla.