Michelangelo Da Pisa – Poesia
I milioni di pensieri intrappolati nella penna, unti d’inchiostro, ondeggianti nell’illusione d’abitare un foglio, avidi di vita, prendono forma tra le dita.
I milioni di pensieri intrappolati nella penna, unti d’inchiostro, ondeggianti nell’illusione d’abitare un foglio, avidi di vita, prendono forma tra le dita.
L’urlo della prevaricazione ha un’eco imponente nella cassa di risonanza dell’ignoranza.
Il coraggio pecca di timidezza, ma come tutti i timidi esce dalla latitanza silente quando il resto del mondo pensava fosse morto. Energia inattesa, imprudente, alimentata da ipercalorici perché.
Il mondo è pieno individui innamorati a senso unico, c’è tanto amore non corrisposto, fuori posto, scomposto, contrapposto, deposto, decomposto, opposto, frapposto, maldisposto, nascosto. C’è una forte asimmetria sentimentale, una netta prevalenza della domanda sull’offerta affettiva. E poi ci sono io, con l’animo in sovrappeso sulla bilancia dei miei perché.
Il tempo scrive, l’esperienza sottoscrive, il quotidiano circoscrive, l’amore sovrascrive.
Mi affascinano le presunte ovvietà, quelle egregiamente mimetizzate alle spalle di eleganti complessità.
All’impossibile prediligo di gran lunga l’imponderabile. Il primo lo culli ingenuamente, il secondo ti strattona violentemente. Puoi immaginare persino quel che non è e mai sarà, ma dinanzi al brivido dell’inatteso sei vulnerabile, stordito, privo dell’egida della ragione, libero dalla placenta della consuetudine, barcollante nell’ignoto. Insolitamente vivo.