Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Mi sento come il sostantivo “soqquadro”, solo in un mondo di regole, un’eccezione in un ordine costituito.
Mi sento come il sostantivo “soqquadro”, solo in un mondo di regole, un’eccezione in un ordine costituito.
Ho gli occhi pieni di sogni, e il cuore che “traballa” di paura quando sono felice. Non è pazzia, ma fottuta paura di rimanerci male ancora una volta.
Ogni istante passato, non trattenuto, non vissuto e quindi perduto, sarà per sempre un rimpianto.
Piangi se vuoi piangere, non fermarti, non vergognarti. Le lacrime bagnano il viso e lavano il dolore dell’anima. Singhiozza se vuoi singhiozzare con tutta la forza che hai, e quando sarai spossato chiudi gli occhi e assapora il senso di liberazione che alleggerisce il cuore e la mente. Quel senso di vuoto non è altro che l’inizio dello sgretolamento dell’amarezza. La notte non sarà sempre presente.
Viene il giorno che ti guardi allo specchio e sei diverso da come ti aspettavi.
Un cuore innamorato è un cuore “forte”. Le conseguenze sono solo un dettaglio.
Non credo ai ritorni, l’unica mia religione è la presenza, la mia fede è il misticismo dell’essenza. Se resti, sei il mio culto, se vai via, il mio occulto.