Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Solo chi arriverà alla vetta con le mani sporche, lacere e sanguinanti saprà vestirsi di umiltà nel raccontare un’emozione, tutti gli altri si vanteranno del panorama con chi vive in pianura.
Solo chi arriverà alla vetta con le mani sporche, lacere e sanguinanti saprà vestirsi di umiltà nel raccontare un’emozione, tutti gli altri si vanteranno del panorama con chi vive in pianura.
Quello che non sono non lo diventerò mai. Spero almeno di riuscire a diventare quello che sono.
Adoro il vento di primavera che spettina i capelli, solleva le gonne, e muove i steli dei fiori.
È difficile dimenticare quelle persone che sono entrate nella nostra vita, trascinandoci dentro a delle emozioni che ci hanno riempito il cuore. Il silenzio, il vuoto lasciato dal loro “Andarsene” non è facilmente colmabile. Non è facile far provare di nuovo emozioni ad un cuore ferito e deluso.
Il tuo peggior nemico è proprio dentro di te.
E un, due tre, un, due, tre vola la mente mia e un, due, tre, un, due, tre a ritmo di una danza sgangherata, e un, due, tre, un due, tre ricama parole la mente mia, ricama ragnatele di pensieri, rovi di agonie, e un, due, tre, un, due, tre tarsie intarsia nel legno della memoria, scolpisce sul marmo dell’abbandono. Un, due, tre, un, due, tre volteggia la mente mia, scivola vento tra le foglie, le trascina la mente mia e accarezza con loro la terra nuda. Un due, tre, un, due, tre è neve la mente mia, fredda, freddissima gelida e scolorisce ogni certezza certa, imbianca ogni incertezza certa.
E vivo cosi! Tra un rimpianto eterno e un continuo maledirmi per quello che avrei potuto avere ma non ho.