Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Ho sempre seguito il mio cuore, ma in un modo o nell’altro riusciva a seminarmi.
Ho sempre seguito il mio cuore, ma in un modo o nell’altro riusciva a seminarmi.
Siamo prigioniere, prigioniere dei perché e dei quando e non ci accorgiamo che il tempo passa. Agisci adesso, e liberati dei perché e dei quando e vivi!
Com’era facile da piccola far sparire i dolori. Mi sedevo in un angolo per terra e abbracciavo le mie ginocchia, poi piangevo. Un pianto disperato e liberatorio. Alla fine si tirava su il naso e si pensava: beh, non sarà la fine del mondo. Adesso è tutto maledettamente complicato, così complicato che preferisci pensare che sei troppo grande per abbracciare le tue ginocchia, invece di ammettere che adesso, non sei più in grado di tirare su col naso e andare avanti.
Alla donna che sono stata voglio bene. Anche se era fragile non è mai stata debole, anche se era stanca e sfinita non ha mai smesso di lottare. Ha saputo resistere. Alla donna che sono stata sento di dover riconoscere dei meriti, molti: il coraggio di sbagliare, la volontà di esserci, la responsabilità di scegliersi.
Io son lo specchio di me stessa, sempre lì e sempre simile a me stessa.
Sentirmi dire quello che devo o non devo fare è una cosa che non tollero. Io un cervello per ragionare ce l’ho.
Con me ci stò bene! Ma, se muoio io, non avrò più nessuno!