Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Il male peggiore è la nostalgia del futuro.
Il male peggiore è la nostalgia del futuro.
Passi ore ore a piangere e poi ti alzi l indomani mattina ti alzi e capisci che non te ne frega più nulla.
È sempre difficile e arduo vivere la propria dimensione, ancora di più se è una dimensione che ci tiene distanti da ciò che preferiremmo ci contenesse assieme a tutto il resto che ci rende sereni, distesi, felici.
Quando la cultura si sposa all’umiltà è sempre un matrimonio d’amore, un po’ come quando l’ignoranza si sposa all’arroganza.
Ci frega l’approdo. Ci frega considerare “le cose” immutabili come se incorressimo nel rischio di mostrarci fragili, incoerenti, qualora volessimo virare ad ogni giro di boa. L’immagine del rischio è una pietra che cade a picco sul mare, imprevisto ed improvviso e lo scorrere della mutevolezza l’essenza mentale che aleggia sopra. Non mi piace il fisso. Non mi piace il “sempre uguale a se stesso” perché c’è chi se lo aspetta. La mia testa e le mie emozioni corrono troppo veloci perché possano essere aspettate e non c’è un essere talmente sprezzante da farsi venire l’affanno per starci dietro.
Le ferite che fanno più male sono quelle procurate da chi amiamo.
Una strana sensazione mi lacera la mente facendomi venire la pelle d’oca, mentre la luce nei miei occhi si spegne le tenebre avvolgono il mio cuore.