Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Occhi che s’intonano col mio futuro, che mettono a proprio agio le mie inquietudini. Occhi che profumano di me, che mi riconoscono oltre la nebbia del tempo, che trovano rifugio nei miei.
Occhi che s’intonano col mio futuro, che mettono a proprio agio le mie inquietudini. Occhi che profumano di me, che mi riconoscono oltre la nebbia del tempo, che trovano rifugio nei miei.
Il suo “ciao” mi sembrò senza ombra di dubbio la parola più poetica che avessi mai udito.
Ci sono deserti in cui ti perdi e raccogli solo la polvere del vento.
In amore ho provato a fuggire, ho provato a restare, ho provato ad aspettare, non…
Non potremmo essere cattivissimi a Natale e molto più buoni il resto dell’anno?
Esistono persone che hanno costruito la loro gabbia dorata e vi passano la vita sognando l’amore. Quando, per caso, si apre la piccola porta, non spiccano il volo perché, ormai, amano la comoda vita da prigionieri e buttarsi nel vuoto, sbattendo le ali, comporta rischi e fatica. Forse non sanno nemmeno usare le ali. L’amore li affascina ma li spaventa, la libertà e la vita fuori li rende insicuri. Meglio rimanere nella gabbietta dorata, costruita negli anni, senza amore ma col mangime assicurato. Usciranno solo per entrare in un’altra gabbia, non appena sarà pronta.
E poi capitava di pensare che doveva essere ormai tutto finito, che di un fragile primo amore non poteva esserti rimasto dentro altro che qualche piccolo frammento.Era così in effetti, ma bastava cercare qualche immagine in più custodita chissà dove nella memoria che il ricordo, da opaco e sbiadito, si faceva subito più lucido e luminoso.Bastava un’altra manciata di secondi perché i fiocchi di neve si fondessero col cielo stellato di una notte d’estate, i riccioli d’ebano con le ciocche dorate dalle dita calde del sole.In questo modo quella fenice cerulea e malinconica che è il ricordo tornava a splendere inaspettatamente ogni volta.