Michelangelo Da Pisa – Verità e Menzogna
Vestire di parole le emozioni le priva del loro incanto, ecco perché mi accontento di viverle nella loro nudità anziché raccontarle.
Vestire di parole le emozioni le priva del loro incanto, ecco perché mi accontento di viverle nella loro nudità anziché raccontarle.
Ho conosciuto lei: una donna di appena trent’anni, ho avuto modo di frequentarla sei mesi, mesi in cui lei mi ha raccontato parte della sua vita. Un film che ebbe inizio con violenze fisiche e mentali, un film in cui ogni giorno la protagonista (lei) subiva violenze, un ex, un marito, un mondo tutto così mediocre. Finché un giorno capii che la mediocrità era lei, con i suoi film che dipingeva a pennello per attirare l’attenzione su se stessa. Una donna insicura, debole, falsa e meschina, pronta ad usare ogni mezzo per fare pena. Oggi quella donna malata avrà puntato già altre vittime. Io oggi posso gridare: mi sono salvata!
La verità non danneggia mai una causa giusta.
Si dice che la verità trionfa sempre, ma questa non è una verità.
Inizio a non sopportare più chi minaccia allontanamenti per elemosinare facili consensi ego-alimentanti, porgendo il cappello per avere qualche “non andare via”. Se vuoi andare, fallo in silenzio, senza prospettare azioni che non porrai mai in essere. Su, procedi, non hai impedimenti, eccetto quelli mentali, s’intende.
È troppo facile riempirsi la bocca con i pensieri di altri. È troppo bello vantarsi con la farina non del proprio sacco. È troppo semplice crearsi un’immagine che non rispecchia ciò che sei.
Mi immagino seduto sul bordo di un cratere lunare, un bicchiere di rum, Eric Clapton in sottofondo mentre penso: “Caspita è tardi, ma voglio restare ancora un po’, il tramonto della Terra è sempre uno spettacolo”