Michele Acanfora – Solidarietà
L’unico vero modo per dimostrare quanta bontà ha il nostro cuore: è quello di mettersi a disposizione del prossimo, operando allo scopo di rendere non solo la nostra vita migliore, ma anche quella degli altri.
L’unico vero modo per dimostrare quanta bontà ha il nostro cuore: è quello di mettersi a disposizione del prossimo, operando allo scopo di rendere non solo la nostra vita migliore, ma anche quella degli altri.
Se si è dell’opinione che il mondo è brutto e fa schifo, l’unica cosa che si può fare è armarsi di pazienza e cercare di ripararlo. Alcuni si stufano, altri perorano questa causa fino alla loro morte, altri se ne disinteressano completamente. L’importante è che, nel suo piccolo, ognuno faccia qualcosa per renderlo un po’ migliore, almeno per le generazioni che verranno.
La vera disabilità è quella dell’anima che non comprende…Quella dell’occhio che non vede i sentimenti…Quella dell’orecchio che non sente le richieste d’aiuto…Solitamente, il vero disabile è colui che, additando gli altri, ignora di esserlo.
Ricorre dal medico chi perde la salute; per apprezzarlo bisogna prima ammalarsi.
I bambini con la loro innocenza e dolcezza, fanno brillare in noi, quella luce oscurata dal buio che spesso incombe sui nostri giorni. Entrare in sintonia con loro, amandoli e rispettandoli, ci permette di sperimentare quella dolce gioia che solo i bambini sono in grado di trasmetterci.
Non basta fare delle donazioni in denaro per esprimere solidarietà, che spesso qualcuno scambia come elemosina. Solidarietà significa sopratutto condividere, appoggiare, sostenere, donarsi per chi ne ha bisogno.
Quando vedo una persona soffrire mi chiedo sempre cosa sognasse di diventare da piccolo. Come immaginasse il suo futuro. Me lo chiedo quando vedo i vecchi soli nei parchi, le ragazze ai lati delle strade. Me lo chiedo quando incrocio lo sguardo di un mendicante, o passo accanto ad un senza tetto.