Michele Gentile – Religione
Dio mi parla con la voce del mare.
Dio mi parla con la voce del mare.
Se ci guardiamo intorno non mi pare che la presenza del crocifisso abbia impedito di fare scelte diverse, né abbia contribuito molto a fare di Cristo e del suo Vangelo uno stile di vita. Tuttavia amareggia noi cattolici questo accanimento contro un simbolo che anche per i non credenti incarna valori umani, ben al di là di ogni denominazione religiosa.
Pasqua, sottrae l’uomo dalla nebbia e lo trasporta con le sue ali a contemplare la primavera. Non c’è atto più bello di quell’atto di risveglio di fede, di sole splendente, di cielo turchese, di amore e vita, dove il devoto, ma anche i profani, si uniscono in una nuova rinascita, di coscienze nuove, e cuori che hanno unico scopo: la pace e prosperità nel bene dell’umanità.
Dio non ha promesso giorni senza dolore, risate senza tristezza, sole senza pioggia. Egli ha promesso la forza per ogni giorno, la consolazione per ogni dolore, un sorriso per ogni lacrima e la luce per illuminare il tuo cammino: la vita.
Tutto è pieno di dèi.
Secondo ciò che la Scrittura chiaramente dimostra, noi diciamo che il Signore ha una volta tanto deciso, nel suo consiglio eterno e immutabile, quali uomini voleva ammettere alla salvezza e quali lasciare in rovina. Quelli che egli chiama alla salvezza noi diciamo che li riceve per la sua misericordia gratuita, senza alcun riguardo per la propria dignità. Al contrario, l’ingresso nella vita è preclusa a tutti quelli che egli vuole abbandonare alla condanna; e ciò accade per un giudizio suo occulto e incomprensibile, per quanto giusto ed equo.
48Dio fa vendetta per mee mi sottomette i popoli.49Tu mi liberi dai miei nemici,mi innalzi sopra i miei avversari,mi liberi dall’uomo violento.50Perciò ti loderò, Signore,fra i popoli canterò inni al tuo nome.51Egli concede una grande vittoria al suo re,la grazia al suo consacrato,a Davide e ai suoi discendenti per sempre”.