Michele Liber – Vita
La dimenzione del nostro corpo è, nascere per poi morire; quella del nostro cuore è, nascere per poi vivere all’infinito!
La dimenzione del nostro corpo è, nascere per poi morire; quella del nostro cuore è, nascere per poi vivere all’infinito!
Fai bene e scordatelo fai male e pensaci. Io credo che non sia proprio cosi, è difficile dimenticare le persone che hai fatto del bene, e hai ricevuto male, col passare del tempo ti saranno indifferenti ma non dimenticherai il male che ti hanno fatto, mentre loro avranno già dimenticato sia il bene ricevuto, che il male fatto.
Mi era stato detto di non cogliere le mele perché appartenevano non so bene a chi. Proprio per questo ne ho colta una e mi è piaciuto rubarla e l’ho addentata di nascosto e il sapore era così diverso dagli altri, così nuovo, quasi divino. E a quel punto, non so chi, mi ha detto che avrei partorito con dolore e che la mia vita non sarebbe stata facile, che avrei dovuto soffrire solo per mostrare la mia esistenza. E così è stato. Sempre in ombra, sempre comparsa, sempre figlia di un Dio minore. Strega, demonio e poi puttana: bruciata sui roghi dell’ignoranza, condannata da un credo cieco e deforme, additata da una società isolata nei sui limiti crudeli e abietti. E adesso sono qui, con la mia vita e con la mia mela in tasca che addento, ogni tanto e ogni morso è un passo avanti, ogni morso è una parte di me che esce fuori, con un sorriso. Firmato: una donna qualunque.
Mi sono persa nell’attesa del tutto passa, aspettando il quando nel passa di domani!
Siamo ciò che siamo perché siamo stati ciò che eravamo.
Se nella nostra vita concedessimo più tempo al sorriso ne trarremmo tutti vantaggio. Cuore, fegato, polmoni pure l’anima, si sta meglio quando si è felice.
Non si è mai soli, fino a quando c’è qualcuno che ci vuole bene.