Michele Prenna – Accontentarsi
Quando il sogno diventa realtà acquista pesantezza terrestre e piace di meno.
Quando il sogno diventa realtà acquista pesantezza terrestre e piace di meno.
Non mi accontento di quello che “passa” ma di ciò che “resta”.
Se pensate di essere sfigati, provate a considerare questo: Se questa mattina avete aperto gli occhi, siete più fortunati del milione di persone che non vedranno la luce del giorno. Se riuscite ad avere di che mangiare e dormire regolarmente, siete più ricchi dei tre quarti della popolazione mondiale. Se questa non è fortuna!
Fosse solo per la durata di uno sguardo, io, mi accontenterei di amarti… Per la durata di una stagione, di un uragano… per la durata di un dolore… io ti vivrò.
Il genere umano è talmente sfaticato che piuttosto di lottare si accontenta, credendo di aver raggiunto la felicità e in quel momento sì, si è davvero felici, perché oltre ad essere sfaticato il genere umano è ingenuo!
Cammino con i miei pensieri, avvolte stanca, ma dalla terra non mi sollevo, ma resto attaccata. Attaccato fino a l’ultimo filo d’erba, Perché mi sento un fiore che ha bisogno di acqua, ha bisogno della notte per chiudersi e proteggere il candore per il giorno che viene, ha bisogno del sole per essere accarezzata e preso tra le mani. Quanti pensieri vanno e vengono nella notte e quanti si perdono nella notte! Si cancellano e non ricordo più chi sono stata in quell’attimo che è passato, ma l’alba mi mi porterà un nuovo giorno.
Adesso so che ogni volta che non ho chiesto a una persona “guardami per intero…