Michele Sannino – Stati d’Animo
Non sono uno scrittore, né un poeta. Sono semplicemente un uomo che dalla vita ha preso il giusto, e il cattivo, per arricchire questo cuore di quello che riesce a dare.
Non sono uno scrittore, né un poeta. Sono semplicemente un uomo che dalla vita ha preso il giusto, e il cattivo, per arricchire questo cuore di quello che riesce a dare.
Qualcosa di magico si libera nella luce del tramonto, ogni cosa si attenua imitando i raggi del sole che sbiadiscono fino a sparire dietro le montagne. E mentre il giorno finisce lasciando il posto alla sera, un senso di pace e serenità mi rinfranca fin nel profondo, come se la medesima mano che ha dipinto il cielo usando colori pastello, dipingesse il mio stato d’animo con la quiete.
Non riesco ad avere un rapporto ravvicinato neanche con me stessa. Figuriamoci, con gli altri, a distanza.
I miei pensieri smettono di appartenermi nel momento in cui le parole prendono voce, ma questo non fa si che la canzone diventi di qualcun altro.
Ho imparato a camminare con l’anima, solo con l’anima, altrimenti non avrei potuto vivere in questo mondo fatto di materia, ho imparato a caro prezzo, il prezzo dell’amore, che perdonare capire, ascoltare, mi ha reso forte, anche se fragile nel mio essere, ho imparato, imparato a camminare con l’anima, e solo con l’anima, per vedere quel che gli occhi non vedono, per non morire in questo mondo fatto di un “io” e mai di un noi.
Lei era una viaggiatrice, anche quando sembrava assorta, ferma seduta nella sua sedia, lei viaggiava.
Le emozioni si vivono, non si studiano, non si pianificano a tavolino, non si valutano le eventuali conseguenze, non si analizzano possibili ripercussioni: le emozioni si vivono, oppure non si vivono.