Michele Sannino – Stati d’Animo
Sono un artista che ama la melodia quelle sinfonie che solo un cuore possa intonare e ti lascia impresso nella mete quel suono delizioso del suo battito.
Sono un artista che ama la melodia quelle sinfonie che solo un cuore possa intonare e ti lascia impresso nella mete quel suono delizioso del suo battito.
Dodici passi di spalle, poi, voltarci come in un duello. Abbiamo l’ossessione che spara a salve, colpendoci scenicamente nel delirio di ucciderci mille volte, concedendoci morte e resurrezione.
Avrei voluto uscire, cercare la notte, ma la mia anima naufragava nello sperduto silenzio del cuore, dove i battiti non facevano altro che scandire i rintocchi dell’ultimo giorno che stava per nascere.
Il legno del Dolore perpendicolare all’asse della ferita. Fatta di baci spenti e desideri come bracieri ormai fumanti tra cenere e fuliggine e lo sporco attorno. Dentro.
Solo a chi decido io mostro il mio carattere, chi sono e cosa sono! A chi decido io! E non ritratto mai le mie decisioni.
Molte volte capita di ricevere una delusione. Poche volte trovi chi è in grado di capire il male che ti ha fatto.
Assumono davvero forme strane le cose rotte che si cerca, alla meglio, di ricostruire. Ciò che si strappa farebbe meglio a rimanere spaccato, scucito a mostrare, orgogliosamente, tagli e ferite, anziché cercare di rattoppare con i soliti punti di sutura laschi e maldestri che, invero, fanno davvero uno scempio. Funziona così per tutto: bicchieri rotti, vetri scheggiati, unghie spezzate, cicatrici evidenti, cuori frantumati.