Michele Tommasini – Stati d’Animo
A volte mi domando se serve, se serve a qualcosa essere così, fare quello che faccio, essere come sono.
A volte mi domando se serve, se serve a qualcosa essere così, fare quello che faccio, essere come sono.
Io sono orgogliosa di me, perché nonostante il mio cuore è stato “ferito, maltrattato, usato” riesce ancora ad amare con la stessa intensità di sempre.
Non sempre riconosciamo nella strada giusta il percorso del nostro benessere interiore. A volte vediamo nel percorso della scelta giusta ciò che è universalmente riconosciuto giusto per il mondo ma nel nostro mondo la legge di gravità spesso ha leggi differenti. Dove il giusto ha un altro peso e massa, dove noi non siamo attratti nel centro di essa ma in un punto differente…e ci viene molto difficile staccarci da quel determinatopunto per scegliere di attaccarci altrove ed è in quel processoche qualcosa di noi si strappa e fa male terribilmente.Ecco perché fare spesso la scelta giusta può fare male.
Se la parola “invidia” l’hai sempre tra le labbra evidentemente è perché è qualcosa che ti appartiene nella profondità dell’anima!
Non imbottigliate le vostre emozioni, non seppellite i vostri sentimenti, liberateli dalla gabbia della mente aprite i cuori, affinché ciò che provate vi faccia vivere intensamente!
Col giorno spesso si deve combattere, ma alla notte bisogna sempre arrendersi.
Nel mio immaginario non c’è solo il compimento, c’è la tensione, lo spasmo, il prolungare, il confondere il piacere con una piccolissima punta raffinata di dolore, il rimandare, il fermarsi, il soffermarsi, l’imbarazzarsi, restare senza parole, restare preda. La mia voglia di dare, in realtà, è una forma di drastico egoismo, non è neppure, semplicemente, ricevere, ma è usurpare, rubare e depauperare. È un cavallo legato al giogo costretto a fare il giro, imbrigliato com’è, ma che s’incazza e s’imbizzarrisce e vuole scalciare. Tradurre ogni pensiero in parola mi è difficile; sono come il cavallo, con i paraocchi, non so dove me ne vado, vado perché mi sento tirare.