Milan Kundera – Tristezza
A condannare un uomo alla solitudine non sono i suoi nemici ma i suoi amici.
A condannare un uomo alla solitudine non sono i suoi nemici ma i suoi amici.
Il racconto più vero di noi stessi sta tutto nella mente. I segreti intimi, le pazzie indicibili. Le sofferenze, le mancanze. Sta tutto lì, e ci segue, e cresce sempre un po’ di più. E nessun diario sa raccontarci meglio di ciò che teniamo dentro. Una sensazione si può tentare di rivivere, si può toccare, ma quanta ne perde di bellezza quando si trasforma in lettere da capire.
Ci sono dolori che non passeranno mai, non importa quanto ci provi, non basta una parola di conforto, un abbraccio di un amico, il dolore è lì, e ti accompagnerà per il resto della tua vita. Puoi accantonarlo, puoi fingere di non pensarci, puoi far di tutto per non pensarci. Ma poi basta un gesto, una parola, ed il dolore riaffiora e allora capisci che quel dolore non passerà mai.
Fa male, quando ci credi seriamente e poi realizzi che la realtà è completamente diversa!
Quanto amaro dovrò ingoiare ancora in questa vita che un giorno ti dona la speranza ed un altro la porta via!? Quanto amaro ancora vita tu che conservi sogni e speranze eppur nulla!? Quanto amaro prima di arrivare al dolce? Semmai arriverò a quel dolce tanto atteso? Quanto ancora tu amara vita tu!
Quante volte ci si presenta un dolore che volevamo a tutti i costi superare ma lui sembra voler restare. Nonostante tutti gli sforzi quella cicatrice brucia ancora e ci fa sentire maledettamente soli. Soli nel dover cominciare daccapo e ammettere che era un illusione. I dolori li puoi scavalcare per continuare a vivere ma poi li trovi li’e sembrano dei giganti e tu piccola.
Ho voglia di vivere la vita, ma non quella dove sorridi perché in realtà vuoi nascondere il tuo dolore, ma quella dove sorridi perché hai veramente un motivo per farlo.