Milco Fadda – Società
È davvero deprimente vivere attenendosi a principi di integrità morale, di giustizia, di lealtà e onestà in un mondo dove oramai la delinquenza, l’indecenza e la stupidità sono arrivate al “punto di non ritorno”.
È davvero deprimente vivere attenendosi a principi di integrità morale, di giustizia, di lealtà e onestà in un mondo dove oramai la delinquenza, l’indecenza e la stupidità sono arrivate al “punto di non ritorno”.
D’inverno, non serve lasciare aperta la stazione e la metropolitana per non far uccidere i barboni dal gelo… sono stati già uccisi dalla società.
Deprimente per l’umanità vedere la terra ingoiare tanti bambini e persone innocenti e non poter far nulla per loro, tranne che commemorarli col pensiero e il nostro calore umano oltre che con la preghiera. È assurdo non provare compassione per quelle immagini raccrapiccianti che la tv e i media ci mostrano continuamente, mi domando perché accade tutto questo?
Durezza e dolcezza equamente miscelate producono l’equilibrio perfetto nei processi di chiarificazione delle situazioni.
Ogni arte ha la sua tecnica. Per scrivere musica occorre innanzi tutto conoscere il pentagramma e la teoria musicale. Per poter dipingere occorre innanzi tutto conoscere il disegno e la prospettiva. E così via per l’architettura, per la scultura, per le arti minori… In ogni manifestazione artistica ricorrono aspetti tecnici fondamentali.Alla stessa maniera, per scrivere qualsiasi cosa in italiano, che sia romanzo, racconto, aforisma o poesia, o anche una semplice lettera, è fondamentale il corretto uso della lingua italiana. Della grammatica, innanzi tutto.Molti ritengono che non sia così; ma ciò accade solo per via di una prospettiva distorta, alla stessa maniera in cui molti preferiscono un’orchestrina di liscio ad una sala da concerto, ritenendo la musica classica un qualcosa di antiquato e tedioso.La colpa di questo decadimento della sensibilità artistica è di tutti noi: di un pubblico non educato al bello, di una critica spesso ruffiana che anziché educarlo lo diseduca, di una scuola sempre più ignorante ed ottusa, di poeti e scrittori inconsapevoli dei propri limiti… Ma anche di chi vede e comprende tutto ciò, e per indolenza o malinteso “rispetto” non apre gli occhi a tutti: indicando, senza paura di critiche o ostracismi, che “il re è nudo”, come seppe fare, col coraggio dell’innocenza, il bambino della famosa favola di Andersen.
Se il tuo amare esteriormente qualcuno, porterà qualcun altro a ingelosirsi tu continua ad amare…
Un innocente che marcisce in carcere rende marcia tutta la società, un colpevole che cammina libero la offende.