Milly Galati – Ricchezza & Povertà
Non sono ricca materialmente, ma sono ricca dentro, perché ho i miei figli e la mia famiglia che mi vuole bene.
Non sono ricca materialmente, ma sono ricca dentro, perché ho i miei figli e la mia famiglia che mi vuole bene.
Hai guardato nelle tue tasche e non hai trovato più niente, ci sei rimasto male, hai pianto e hai bestemmiato, povero di soldi… hai dimenticato però di guardare dentro l’anima tua, dentro il tuo cuore… sicuramente scoprivi quanto sei ricco e quante lacrime hai versato inutilmente.
L’avarizia comincia dove finisce la povertà.
L’occhio vuole la sua parte, il cuore tutto il resto.
La ricchezza e l’apparato che ne consegue trasformano la vita in una rappresentazione in cui, col tempo, anche l’uomo più onesto deve, suo malgrado, diventare un commediante.
Non ho nulla, ma la mia ricchezza sta nell’appartenermi.
Chi è spettatore della propria vita di norma è anche protagonista della propria tragedia.
Hai guardato nelle tue tasche e non hai trovato più niente, ci sei rimasto male, hai pianto e hai bestemmiato, povero di soldi… hai dimenticato però di guardare dentro l’anima tua, dentro il tuo cuore… sicuramente scoprivi quanto sei ricco e quante lacrime hai versato inutilmente.
L’avarizia comincia dove finisce la povertà.
L’occhio vuole la sua parte, il cuore tutto il resto.
La ricchezza e l’apparato che ne consegue trasformano la vita in una rappresentazione in cui, col tempo, anche l’uomo più onesto deve, suo malgrado, diventare un commediante.
Non ho nulla, ma la mia ricchezza sta nell’appartenermi.
Chi è spettatore della propria vita di norma è anche protagonista della propria tragedia.
Hai guardato nelle tue tasche e non hai trovato più niente, ci sei rimasto male, hai pianto e hai bestemmiato, povero di soldi… hai dimenticato però di guardare dentro l’anima tua, dentro il tuo cuore… sicuramente scoprivi quanto sei ricco e quante lacrime hai versato inutilmente.
L’avarizia comincia dove finisce la povertà.
L’occhio vuole la sua parte, il cuore tutto il resto.
La ricchezza e l’apparato che ne consegue trasformano la vita in una rappresentazione in cui, col tempo, anche l’uomo più onesto deve, suo malgrado, diventare un commediante.
Non ho nulla, ma la mia ricchezza sta nell’appartenermi.
Chi è spettatore della propria vita di norma è anche protagonista della propria tragedia.