Milly Galati – Tristezza
Scherzi, ridi, ma certe assenze te le porti dentro.
Scherzi, ridi, ma certe assenze te le porti dentro.
Pensieri. Ricordi. Malinconia leggera leggera, come un velo impalpabile e parole troppo fragili, parole che oggi si smorzano in gola.
La notte ha perso tutto il suo fascino, da quando la mia “Stella” viaggia libera… su cieli che non posso inseguire.
Per certe mie chiusure d’anima, ci vorrebbero grandi serrature, grandi chiavi.
Non ho mai scommesso sui cavalli, ma mi è sempre piaciuto pensare alla vita come a un’ippodromo e l’amore come a una corsa. Se punti sul cavallo giusto, vinci. Il punto in verità è che non esistono cavalli vincenti, non se ne esce mai vincitori. La vita è più un’arena, come quella degli antichi romani, e noi siamo gladiatori. Combattiamo, sudiamo, soffriamo, e alla fine, chi prima, chi dopo, cadiamo tutti. E se pensate che la vera sconfitta non sia cadere, quanto più non rialzarsi, vi sbagliate di grosso: quelle sono le scelte più ovvie, e chi si rialza lo fa solo in attesa che un altro colpo venga sferrato, e cada di nuovo. La vera sconfitta la vivi quando hai tanta paura sia di cadere che di rialzarti: resti a terra, ti fingi morto, eviti ogni contatto, ogni rischio e sopravvivi. Non vivi, ma sopravvivi. Così la vita, così l’amore, quando hai sofferto tanto da aver paura di vivere e d’amare, sopravvivi.
Alla tristezza ci si abitua, alla disonestà mai.
Un po’ tutti dovrebbero vivere la solitudine: per capire cosa si prova ed evitare di farla provare.